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Il contesto

Il bacino territoriale di competenza del CPIA5 Torino insiste sull’area della provincia che si estende ad ovest del territorio comunale. Si tratta di un’area abbastanza vasta, che conta circa 600.000 abitanti e che comprende sostanzialmente un’area geografica pianeggiante immediatamente ad ovest del capoluogo e quattro valli – la Val di Susa, la Val Sangone, la Val Chisone e la Val Pellice – con centri di dimensione piuttosto importante nella prima e nella seconda cintura torinese e molti comuni sparsi su un territorio montuoso. I comuni più rilevanti all’interno del territorio di competenza del CPIA5 afferiscono in maggioranza alla prima cintura del capoluogo: Collegno, Rivoli, Grugliasco, Pinerolo con più di 30.000 abitanti; Orbassano, Rivalta, Piossasco, Beinasco, Alpignano, Giaveno, Avigliana con una popolazione che va dai 10.000 ai poco più di 20.000 abitanti… (Fonte: elaborazione su dati ISTAT. 2020). Si tratta di comuni che nella maggioranza dei casi presentano una forte tradizione industriale prevalentemente meccanica e che affrontano negli ultimi anni una crisi occupazionale che deriva dalla riconversione industriale del territorio torinese (più forte nei comuni della prima cintura e nel pinerolese, meno nella Val Susa e nella Val Sangone). Non a caso l’Area Metropolitana di Torino – non abbiamo ad oggi i dati del territorio che afferisce direttamente al CPIA5 – conta un tasso di disoccupazione che è piuttosto alto se lo si confronta con le maggiori città del Nord Italia e con città con caratteristiche industriali simili in altri paesi europei: il tasso di disoccupazione complessivo della popolazione compresa tra i 15 ed i 74 anni nel 2019 era dell’8,4%, mentre il tasso di disoccupazione nella popolazione giovanile, tra i 15 ed i 24 anni, era addirittura del 28,8%. (Fonte: Fondazione Links, Piano Strategico Metropolitano. Torino, 2021-2023. Economie e società della città metropolitana in una prospettiva locale. 9 febbraio 2021)

Oltre ai centri di dimensione maggiore, il territorio si caratterizza per una quantità di comuni di dimensione ridotta, inferiore ai 10.000 abitanti, sia in pianura che – soprattutto – nelle aree più montuose delle valli che abbiamo citato. Sia i comuni maggiori che quelli minori si caratterizzano anche per la percentuale molto elevata di anziani rispetto alla popolazione giovanile.

Il bacino principale di utenza del CPIA5 è composto da immigrati che risiedono nell’area geografica di nostra competenza. L’Osservatorio Stranieri della Città di Torino ha stimato che nel 2020 gli stranieri rappresentassero circa il 6,3% della popolazione complessiva nei territori di nostra competenza. Il che ci porta a stimare che nell’area geografica che ci interessa siano presenti complessivamente circa 36.000 immigrati, di cui meno della metà (16 mila) residenti in comuni con più di 10.000 abitanti. (Fonte: Prefettura di Torino, Città di Torino, Osservatorio Interistituzionale sugli Stranieri in Provincia di Torino, 2020). Poco più del 50% di questi immigrati è di provenienza comunitaria, con una larga prevalenza di romeni. Le nazionalità non comunitarie più presenti sul territorio sono quella marocchina, cinese ed albanese. Nel complesso, si tratta di una popolazione mediamente molto più giovane di quella italiana. Il caso della Val Pellice è di particolare interesse, perché in quest’area – che è comunque un’area montuosa piuttosto marginale – è presente una forte percentuale di immigrati in ragione dell’azione della Diaconia Valdese, che è una organizzazione di natura religiosa tra le più attive in Italia nell’ospitalità di migranti. La frequenza di un corso presso il CPIA5 è molto spesso legata ad una prospettiva di ricerca di occupazione: se consideriamo gli avviamenti al lavoro dei Centri Per l’Impiego sul territorio di nostra competenza è evidente come la gran parte di questi avviamenti riguardi richieste di assistenza personale o di collaborazione domestica (circa il 35% del totale). Nell’area geografica di competenza del CPIA5 sono presenti 4 CPI: Pinerolo, Orbassano, Rivoli e Susa, che hanno avviato complessivamente nel 2020 circa 7800 lavoratori immigrati verso occupazioni contrattualizzate.

Un ulteriore bacino di utenza dei CPIA è composto da studenti compresi tra i 15 ed i 29 anni che non lavorano e non studiano, i cosiddetti NEET. Non disponiamo del dato relativo all’area geografica specifica di nostro interesse. Tuttavia la percentuale di NEET nella provincia di Torino è del 18,8% (Fonte: BES delle province, Il benessere equo e sostenibile nella città metropolitana di Torino. 2021). Se parametriamo tale percentuale al bacino di utenza complessivo del CPIA5, che abbiamo stimato in circa 600.000 abitanti, arriviamo ad una valutazione complessiva di circa 14.000 NEET sul nostro territorio (Fonte: elaborazione su dati ISTAT, 2020). Una ultima considerazione riguarda le attività di apprendimento permanente, che rispondono ad una esigenza di inclusione sociale che il territorio su cui insiste il CPIA5 esprime in maniera forte. Anche in questo caso, non abbiamo dati specifici per il nostro territorio, ma – sulla base dei dati relativi alla provincia di Torino, raccolti dal progetto Benessere Equo e Solidale delle Province, e che stimano che circa l’8,1% della popolazione provinciale abbia partecipato a tali attività – possiamo stimare che poco meno di 50.000 cittadini abbiamo partecipato nell’anno 2019 ad attività di apprendimento permanente nell’area geografica di competenza del CPIA5 Torino (Fonte: BES delle province, Il benessere equo e sostenibile nella città metropolitana di Torino. 2021).